LIVORNO - Prima della felicissima intuizione di Angelo Ravano che ne ha fatto uno dei massimi centri di approdo e smistamento contenitori del Mediterraneo, Gioia Tauro, poco più di 20 mila abitanti sulla splendida costiera calabra, era additata come l’esempio più plastico della capacità di devastazione di un territorio compiuta dalla spregiudicatezza di una classe politica incapace e rapace.
Quello che allora fu considerato l’inutile scempio consumato ai danni di una delle piane più fertili e produttive della Calabria (e lo fu) viene oggi significativamente compensato dalla presenza di uno scalo portuale di portata e potenzialità enormi ed ancora suscettibile di ulteriori sviluppi, sempre che la politica sappia smettere di guardare più all’uovo di oggi che alla gallina di domani.
Si tratta di un ben di Dio consistente in uno smisurato terminale per contenitori esteso per ben 600 mila mq, che non ha eguali in Italia e pochi rivali nell’ambito del mare Nostrum.
Il po...
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Tags: Porti
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