LIVORNO – Livorno, con il suo porto, è stata scelta per un progetto che per la prima volta si concentra sul monitoraggio delle acque reflue delle navi da crociera, come difesa contro eventuali malattie infettive.
A metterlo in atto il Ministero della salute, in collaborazione con il Dipartimento di ricerca traslazionale e NTMC dell’Università di Pisa e il Dipartimento di biologia dello stesso ateneo, sul territorio ad essere coinvolta la Capitaneria di porto, le agenzie marittime e le compagnie di navigazione che operano nello scalo labronico.
A fare da “collegamento”, l’importante supporto di Asamar, l‘Associazione degli Agenti Marittimi Raccomandatari di Livorno, guidata da Francesca Scali.
Il primo campionamento sarà effettuato il 15 Luglio, poi in autunno si avranno i primi risultati che fotograferanno la situazione della stagione portando, se necessario, ad azioni preventive contro eventuali agenti patogeni (Rotavirus, influenza, Covid…)
A colloquio con Caterina Rizzo, professore ordinario di igiene e medicina preventiva e direttrice della Scuola di specializzazione in igiene e medicina preventiva Unipi, ci facciamo dire di più di questo progetto che si pone come obiettivi quello di mettere in atto una sorveglianza ambientale degli agenti patogeni eventualmente presenti.
Una volta concluso il monitoraggio, in caso di dati positivi, si potranno individuare pattern comuni tra le varie imbarcazioni, soprattutto correlando con i dati geografici di partenza, destinazione e scali intermedi, per valutazioni di salute internazionale ed igiene ambientale.
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